domenica 13 marzo 2016

La caccia alle streghe, una follia che si poteva evitare





La caccia alle streghe è stata una tragedia che ha mietuto migliaia di vittime, per la grande maggioranza donne. Fu un periodo storico oscuro che dopo secoli si stenta a capire. 



Incantesimi, stregoneria e magie erano proibite. In questi anni, addirittura, si diceva che dietro a tutto ciò ci fosse il diavolo e per salvare l'umanità bisognava sterminare le streghe. Fu una tragedia che durò quattro secoli e attraversò tutta l'Europa. Nel 1326 la chiesa considera la stregoneria simile alle eresie, entrambe vanno perseguitate dai frati inquisitori. Nel 1487 esce un manuale intitolato Il martello delle streghe, scritto da due domenicani tedeschi che ebbe un successo enorme e scatenò processi in tante nazioni europee.

 Nel 1782 ci fu l'ultima condanna della caccia alle streghe, una donna di nome Anna Goldi, condannata nella svizzera calvinista. 

Tutti i tribunali cattolici erano alle dipendenze del Sant'Uffizio, cioè un'organizzazione della chiesa che vigilava sulla purezza; erano persone selezionate, le più studiose, che di mestiere facevano questo, erano specializzate. Le streghe erano donne, la maggior parte, perché tra di loro c'era la cultura dell'incantesimo e del malocchio. 
I processi si concludevano con pene di morte, ma confessando o pendendosi, venivano condannate a pene di periodi o condannate a pregare tutto il giorno. 


Nel 1797 nell'opera di Francisco Goja con la sua frase Il sonno della ragione genera dei mostri, il nostro pittore spagnolo non aveva tutti i torti. Infatti, la caccia alle streghe è stata anche una grande follia che si poteva evitare.

testo di Monica Massaro




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